IL SIGNOR ANDY E IO

Battistuzzo Cremonini Gaspare
ISBN
978-88-6869-050-2
Pagine
104
Misure
13,5x21

Venezia, estate 1986. Janko Burkovic, un anziano montenegrino ex impiegato di alcuni cinema, riceve un invito per recarsi alla prima di un restauro d’autore: la Cineteca Nazionale ripresenta Canal Grande, il film ‘disastro’ del suo amico di una vita, il conte Andy di Reminiac. Con questo pretesto Janko lascia vagabondare la sua memoria a quei tempi lontani, all’Italia degli anni ’30, alla Venezia di Reminiac, di Volpi di Misurata e del signor Mayerling, pioniere nella gestione di sale cittadine. In pochissimo tempo tutto è vivo e presente co-me allora, le feste eleganti nei palazzi, gli amori pericolosi, le burle ai Fascisti, le spese pazze. Tra avventure galanti vissute all’ombra di personaggi come Cole Porter o Ernest Hemingway e rischiose missioni di guerra nell’Italia occupata dai Nazisti, attraverso gli occhi di Janko assistiamo alla progressiva ed ineluttabile rovina di Andy di Reminiac, del signor Mayerling e di tutta una società che pensa sia “meglio morire che convertirsi al mondo come va” (Giovanni Montanaro, nella sua Prefazione). Questo racconto lungo, che è una “affettuosa descrizione di una nobiltà e di una classe dirigente infantile ma libera” (Montanaro), non è solo un nostalgico ricordo di vite dimenticate ma anche un documentato resoconto di un segmento di storia del cinema italiano troppo spesso trascurato dalla critica ufficiale.