Arance rosse

Prestigiacomo Gianluca
ISBN
978-88-6869-146-2
Pagine
80
Misure
10,5x18

Arance rosse è un racconto che nasce da una riflessione sull’attuale scenario politico-istituzionale e dal­la vo­lon­tà di costruire, attraverso il meccanismo dell’intervista, un dialogo aperto con i giovani su un fe­no­meno particolarmente complesso e difficile quale l’intreccio dei rapporti tra mafia, politica e società civile. I due protagonisti, un magistrato e una studentessa, con assoluta na­tu­ralezza e nel rispetto dei ruoli interagiscono in modo franco e diretto: all’iniziale ap­proccio emotivo della ra­gaz­za, la quale non riesce a trovare una spiegazione per l’uccisione del padre che aveva denunziato gli aguzzini, segue un clima rilassato e confidenziale di fiducia reciproca. Il magistrato cerca di dipanare i dubbi incalzanti dell’interlocutrice offrendo la sua cassetta degli attrezzi. Autenticità e integrità morale consentono di in­tra­pren­de­re un percorso di ricerca fondato sul valore del­la cultura e sul principio della libertà di opinione, che do­vrebbe iniziare a formarsi proprio a scuo­la nel confronto tra gli studenti. In buona sostanza un tentativo per recuperare la loro attenzione e quella degli adolescenti in genere, sulla questione etica dello Stato e sulla sua ampiezza democratica in relazione alle nor­me generali del diritto. Una lettura agevole, ma nello stesso tempo incisiva, che lascerebbe ampio margine a un dibattito sulle specifiche questioni ancora esaminate sbrigativamente, ovverosia, considerate solo in ambito formale. Il cenno alla trattativa Stato Mafia non è altro che il pretesto per aggredire sul piano filosofico il concetto di potere, negativo o positivo. Distinzione possibile solo attraverso lo strumento della riflessione e della capacità critica.