A passo d'uomo
Siamo creature soggette al tempo, ecco perché abbiamo un inesausto bisogno di storie. Questa storia gravita intorno a un libro; chi la racconta ci porta altrove, nello spazio e nel tempo. Al lettore spetta trovare il filo rosso che lo condurrà a svolgere l’intrico narrativo, reduce dall’incontro con personaggi immateriali che tuttavia avranno lasciato in lui l’impronta lieve e indelebile del ricordo. Forse siete già stati sull’Altipiano, quello del Sergente, anche senza neve. Ma di sicuro non siete ancora stati sulla Luna e nemmeno nel futuro. Allora leggetela, questa storia. E guardatela, perché ha le figure, come i romanzi d’appendice d’antan. A passo d’uomo.
Silvia Borgo, veneziana di madre belga, laureata in Lettere con una tesi sul teatro tibetano, è montanara d’adozione; genitore per passione e insegnante, perché non si finisce mai di imparare. Nel 2017 ha pubblicato per i tipi della EricksonLive “Scuola: distruzioni per l’uso”, una serie di racconti cui Luigi Ciotti ha dedicato una prefazione. Per sopravvivere tra bozze e progetti continua a contare endecasillabi, tessere intelaiature di nuove storie e disegnare tutto ciò che le capita a tiro. Seppure sia nata nel 1970, ritiene di avere appena raggiunto l’età della ragione.