Venezia nostra signora dei mari morti
"Venezia. Nostra Signora dei Mari Morti" è la prima traduzione in italiano di "Notre-Dame des Mers Mortes" di Jacques d’Adelswärd-Fersen. È realizzata da Donatella Boni. Vi si racconta la storia d’amore fra un giovane viaggiatore francese e una giovanissima musicista veneziana cieca, discendente da un’antica famiglia. Unica e vera protagonista di questo romanzo è però Venezia, città-opera (pittorica, architettonica, urbanistica, concettuale, storica, mentale) che diviene oggetto di un intenso e costante sforzo descrittivo. Notre-Dame des Mers Mortes è un testo emblematico e prezioso: un catalogo completo delle artificiosità decadenti, ma anche tardoromantiche; un modello supremo dell’obliquità della percezione estetizzante [dalla postfazione di Massimo Scotti].
Jacques d’Adelswärd-Fersen (1880-1923) parigino di nascita, ma di origini svedesi, fu un dandy dall’esistenza tormentata e un grande viaggiatore. Soggiornò a Venezia nel 1900 e nel 1901. Amò l’Italia, in particolare l’isola di Capri, dove visse e morì nella magnifica Villa Lysis. Fondò nel 1909 la rivista Akademos con collaboratori illustri, quali Anatole France, Colette e Filippo Tommaso Marinetti. Fu paroliere per Ottorino Respighi. Scrisse poesie e romanzi, pubblicati in tirature limitatissime da editori alla moda.
Donatella Boni: è dottoressa di ricerca in Letterature comparate. Ha scritto saggi e articoli sulla letteratura di viaggio, sui dialoghi immaginari, sul tema del destino nelle narrazioni. È autrice di Geografia del desiderio (2003), Discorsi dell’altro mondo (2009) e Come la vita (2017).
Massimo Scotti: insegna Letterature comparate all’Università di Verona; ha scritto alcuni libri su viaggi e viaggiatori stranieri nell’Italia dell’Ottocento e del Novecento, fra cui Sul mare degli Dei (2002) e Gotico mediterraneo (2004).