Ubiquità

Gagliardi Maria Grazia
ISBN
978-88-6869-328-2
Pagine
152
Misure
13,5x21

La narrazione si apre con l'appello di Lara: aiutatemi a trovare l'amata Pupas svanita nel nulla vent'anni or sono. Lara del loro legame è disposta a svelare, paure e fantasie, segreti e ossessioni, pur di persuaderci che l'amica non è morta, piuttosto vaga nel mondo incapace di fare ritorno. Nel gesto del narrare Lara ricostruisce la vita di Pupas e individua gli indizi della scomparsa: dall'infanzia frustrata alla giovinezza sfrontata fino alla sparizione, con costanza Pupas anelava l'ubiquità. Un desiderio struggente, imbevuto di nostalgia e assenza, nutrito grazie a cartoline e fotografie. E se Pupas avesse raggiunto l'ubiquità? E a che prezzo? Il romanzo, con fervore a volte fiabesco e poetico, altre volte amaro e accusatorio, affronta i temi del viaggio, della sete di conoscenza e di amore quali passioni intrinsecamente saldate. Ha ancora senso spostarsi nel mondo? Quali sono i limiti della conoscenza e le frontiere della nostra empatia? Che ruolo hanno nel pensiero le forme di produzione delle immagini? E in che misura le tecnologie hanno cambiato il nostro modo di concepirci nello spazio? La vicenda si svolge tra gli anni settanta-novanta, e dolori personali e contesti politici spesso si intrecciano.

Maria Grazia Gagliardi è nata a Venezia dove vive e lavora. Si è laureata in Filosofia, all’università Ca’ Foscari, con tesi sulla filosofia del linguaggio. Viaggiatrice, camminatrice, appassionata di letteratura, storia e arte, ripartisce tempo ed energie tra il lavoro a Venezia (dove svolge attività di guida turistica in lingua greca e francese) e la pace delle colline toscane.