Quella telefonata da una tomba

Gard Ferruccio
ISBN
978-88-6869-399-2
Pagine
184
Misure
12x17

Quella telefonata da una tomba... L’intelligenza artificiale può resuscitare un morto? E magari, grazie a un cip inserito nel cervello, può un defunto telefonare dalla tomba? Sono le assurde e stravaganti domande che, all’inizio del romanzo, si pone a Venezia Egisto Galbaio, discendente di uno dei primi Dogi della Serenissima Repubblica ed estimatore del grande Edgar Allan Poe, l’inventore dei gialli. Aspirante investigatore, Galbaio non si immagina che ad attenderlo vi è una catena di terribili delitti nel mondo dell’arte, con l’intelligenza artificiale misteriosamente al servizio non di un bel quadro ma della criminalità più spietata. In questo quarto romanzo Ferruccio Gard alza ulteriormente il pirotecnico voltaggio dei suoi tre precedenti thriller, fra orrore e ironia, in un incalzante susseguirsi di colpi di scena e di antiche testimonianze di nomi di località e di persone, riportate all’attualità in un mondo dell’arte con personaggi disposti a tutto pur di trarre cospicui guadagni. Da Venezia a Bogotá, il susseguirsi di atroci delitti, fra mercanti d’arte e capolavori di famosi artisti, il lavoro di investigatori e magistratura diventerà sempre più complicato e difficile, sino a uno stupefacente finale, compresi la scoperta della sconvolgente identità di uno degli assassini e il doppio mistero a sorpresa del ruolo dell’AI. Un finale che, forse, potrebbe non avere fine. Le due frasi: l’AI, l’intelligenza artificiale sarà utile o potrà avere delle conseguenze negative? È la grande domanda che si pone il mondo. Alcuni dei protagonisti del thriller la risposta se la sono già data. Sarà utile a far scorrere del sangue per guadagnarci su? Benissimo, nessun problema, il rosso è uno dei colori preferiti dagli artisti.

Ferruccio Gard, che dal giugno 2024 ruggisce con il Leone d’Oro per meriti artistici, è considerato l’uomo dalle tre vite. Telecronista e inviato speciale Rai, ha avuto notorietà nazionale e internazionale con il mitico “90° minuto” di Paolo Valenti, visto la domenica negli anni 70, 80 e 90 da 20 milioni di italiani. Gard faceva parte dei cosiddetti “ Magnifici 7 ”: Luigi Necco da Napoli, Marcello Giannini da Firenze, Tonino Carino da Ascoli, Giorgio Bubba da Genova, Gianni Vasino da Milano, Cesare Castellotti da Torino e appunto Gard da Vicenza e Verona. Come pittore e scultore Ferruccio Gard è considerato fra gli storicizzati italiani dell’arte programmata e cinetica, l’ultima avanguardia del Novecento europeo. Ha partecipato a 7 Biennali Arti Visive di Venezia, a 2 Biennali Architettura, all’XI Quadriennale Nazionale di Roma e tenuto 180 mostre personali in tutto il mondo. Nel 2022 la Città di Venezia e la Fondazione Bevilacqua La Masa gli hanno dedicato la grande antologica “Sono solo 4 x 20” nella prestigiosa sede di Piazza San Marco, per festeggiare i suoi ottant’anni. Nel giugno del 2024 il Gran Premio Internazionale di Venezia, dal 1947 prestigioso e storico riconoscimento alle “Eccellenze Italiane dell’arte, della cultura, dello sport, dell’imprenditoria e della solidarietà” gli ha conferito l’ambito Leone d’Oro per meriti artistici. Come scrittore ha già pubblicato tra l’altro tre thriller.